Vitamina D
Nonostante il suo nome la vitamina D è in realtà un ormone steroideo, che si ottiene da esposizione al sole, da alcuni alimenti e da integrazione. Oggi la vitamina D è al centro di un interesse crescente sia perché la sua carenza è universalmente riscontrata sia per la scoperta di recettori in numerosi distretti corporei.
La carenza di vitamina D si verifica, oltre che per ridotta esposizione solare, per:
- Dieta sbilanciata, ricca di grassi saturi (carni rosse, grassi animali) che acidificano l’organismo e ne impediscono l’assorbimento intestinale
- Intolleranza o allergia al latte, dieta vegana (carenza di alimenti ricchi di vitamina D)
- Obesità (il tessuto adiposo sequestra la vitamina D in maniera proporzionale alla sua massa)
- Problemi di assorbimento intestinale dei grassi (malattie biliari, fibrosi cistica, morbo di Crohn)
- Abuso cronico di lassativi
Le due principali forme di vitamina D sono:
D2 (o ergocalciferolo)
Unicamente ESOGENA e di origine vegetale,
presente nelle piantee nei funghi
D3
Calcitriolo o colecalciferolo, biologicamente attiva, di origine animale (presente nel fegato di merluzzo e nell’olio di pesce) ma anche ENDOGENA poichè il nostro organismo la produce a livello cutaneo dopo esposizione ai raggi solari.
Cosa fa la Vitamina D
La vitamina D ingerita viene assorbita nell’intestino con i grassi e accumulata nel fegato, nel rene, nelle
ossa e nella stessa mucosa intestinale. E’ un fattore essenziale per il normale metabolismo del Calcio e del Fosforo e quindi dello scheletro, il tessuto principalmente interessato da questi minerali.
Recentemente però è stato scoperto che essa svolge anche attività di tipo ormonale, mediante
legame con i recettori presenti, oltre che sulla pelle, anche sul cervello, sulla prostata, sulla mammella, sul colon e sul sistema immunitario. La vitamina D è quindi coinvolta nel funzionamento del sistema immunitario, di quello endocrino e dell’apparato cardiovascolare.
Valori ematici :
30-82 ng/ml
< 30-32 ng/ml Insufficienti ma senza manifestazioni cliniche
< 10 ng/ml
Secondo alcuni ricercatori, per il massimo beneficio è necessario un livello di vitamina D di almeno 40- 60 ng/ml (livello ideale 50-70 ng/ml)
La dose di mantenimento per un adulto è 1000-2000 UI/giorno , per la popolazione pediatrica 400-800 UI/giorno.
In caso di patologia i dosaggi terapeutici devono essere più elevati per ottenere un risultato!
Cosa può succedere se manca
Una recente ricerca scientifica ha confrontato i livelli ematici di vitamina D e di Proteina C- Reattiva (PCR, un noto marcatore di infiammazione cronica). Ne è emerso un legame diretto tra concentrazioni ridotte di vitamina D e livelli elevati di PCR (e, quindi, di infiammazione). In particolare, la vitamina D inibisce la produzione di citochine proinfiammatorie (come IL-12, interleuchina12) promuovendo, allo stesso tempo, la produzione della citochina antinfiammatoria IL-10. Questi risultati suggeriscono che, la carenza di vitamina D determina un aumento del livello di infiammazione.
Come noto, l’infiammazione è l’arma naturale con cui l’organismo combatte contro i pericoli provenienti dal suo interno e dal suo esterno attivando una corretta risposta immunitaria. Se però l’infiammazione diventa cronica, la continua sollecitazione del sistema immunitario può promuovere l’insorgere di malattie infiammatorie, problemi cardiovascolari, diabete di tipo 2 e sindrome metabolica, malattie neurodegenerative, autoimmuni e tumori. Poiché la vitamina D influenza il comportamento delle nostre cellule immunitarie, oggi è generalmente accettato che essa sia un modulatore dell’infiammazione.
Come agisce il Meta D3
Grazie ai suoi componenti, il META STIPS è un simbiotico utile nella stipsi funzionale (Ossido di Magnesio, Inulina, semi di Psillio), per contrastare i sintomi della sindrome dell’intestino irritabile con alvo tendenzialmente stitico (semi di Psillio, Inulina) ed in caso di iperglicemia, ipercolesterolemia e ipertrigliceridemia (Inulina, semi di Psillio).
Inoltre la presenza del Lactobacillus casei, probiotico presente nel microbiota umano soprattutto a livello del tenue, produce effetti benefici per la salute attraverso modulazione del sistema immunitario e proprietà antinfiammatorie. Infine, attraverso la produzione di acido lattico aiuta lo sviluppo di batteri benefici, migliora la digestione, riduce l’intolleranza al lattosio e contrasta la stitichezza.